BOLOGNA - Negli adolescenti dai 15 ai 18 anni l'abbandono dello sport tradizionale e competitivo raggiunge quasi il 50% di coloro che lo praticavano. Partendo da questo dato il Comune di Bologna, l'azienda Usl, la Uisp felsinea e il Liceo Galvani sono partiti lo scorso inverno rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze che hanno abbandonato la pratica sportiva, in procinto di abbandonarla o che non hanno mai praticato alcuno sport, proponendosi di riportarli al movimento, educandoli a stili di vita attivi e sani. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo si sono avviati diversi laboratori sperimentali (Volley Insieme e avviamento al Parkour). Nella serata di giovedì 13 settembre alla Festa dell'Unità di Bologna, presso lo stand Uisp, i protagonisti del tavolo di lavoro hanno rendicontato e raccontato l'esperienza sperimentale.
Oltre duecento i ragazzi coinvolti nel progetto. Dall'analisi dei dati sono emerse le difficoltà ed i fattori che non aiutano gli adolescenti a praticare una disciplina o a muoversi. L'obiettivo era quello di evidenziare un problema e cercare di sensibilizzare le società sportive, rendendo disponibili alternative che non vadano in contrasto con la proposta tradizionale di corsi o con il mondo agonistico. Volley Insieme è cresciuto nel tempo: i corsi per riavvicinare o avvicinare alla pallavolo sono stati un successo, nei prossimi giorni saranno comunicate le informazioni perché Uisp ha coinvolto alcune società sportive e sta cercando di creare una rete, per la seconda edizione. Il parkour, grazie agli atleti dell'Asd Eden Parkour, ha iniziato ad essere avvicinato da una platea che sino ad oggi lo aveva solo intravisto su YouTube. Nelle palestre del Tpo e della Palestra Orizzonte Benessere sono stati avviati i primi corsi di questa disciplina, a cui anche l'amministrazione comunale bolognese ha intenzione di dedicare un approfondimento. L'adolescenza è quella fase della crescita umana che richiede una conoscenza dei propri limiti e del proprio corpo, ecco perché cercare di superare gli ostacoli può essere un approccio educativo interessante. Il desiderio è quello di provare a pensare ad una seconda edizione del progetto, tarandolo e allargandolo nei territori cittadini dove si riscontrerà la maggior domanda e richiesta di movimento.